“Ho sempre avuto una grande sfiducia nelle immagini, anche nelle mie in un certo senso, e allo stesso tempo un’attrazione per il potere e l’immaginario che producono”
Luc Tuymans

Ricordi mediati è un ciclo di sette dipinti. Le immagini derivano da fotogrammi di filmini amatoriali e di video trovati su internet, legati a ricordi personali e collettivi.
I ricordi si mescolano, si confondono, si alterano a vicenda e vengono ulteriormente distorti dalle stratificazioni successive delle immagini mediatiche. L’atmosfera spensierata dei filmini delle vacanze viene messa in relazione con i frammenti televisivi di tragici avvenimenti storici. L’accostamento di immagini innocenti e drammatiche è il meccanismo che si ricrea nell’intera serie di dipinti, creando un’inversione di significati: quello che sembra rassicurante non lo è, e viceversa.


Autostrada deriva dal fotogramma di un filmino VHS di famiglia girato nell’estate del 1992 nel parco tematico “Italia in Miniatura” a Rimini. L’immagine mostra la ricostruzione di un’autostrada con delle piccole auto giocattolo che corrono attraverso i binari.
Capaci è tratto da un fotogramma dell’edizione straordinaria del telegiornale RAI del 23 maggio 1992 che annunciava la tragica notizia della strage dove persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone e altre quattro persone a causa dell’esplosione di una bomba.


Desert Storm deriva da un fotogramma dell’edizione straordinaria del telegiornale che annunciava l’inizio della Guerra del Golfo nel gennaio del 1991. L’immagine mostra una ripresa notturna dei bombardamenti su Baghdad.
Pastina è tratto da una pubblicità degli anni Novanta e rappresenta l’immagine ravvicinata della pastina al formaggio. Rimanda all’atmosfera protetta delle cene in famiglia spesso accompagnate dalle dirette televisive della Guerra del Golfo.

La pittura diventa lo strumento per ristabilire un tempo e uno spazio in cui interrogare l’immagine e il suo complesso e problematico
rapporto con la realtà che rappresenta.

Stefano Bufalini, Contagio (2020), acrilico su tela, 80 x 60 cm
“Sotto l’immagine rivelata ce n’è un’altra più fedele alla realtà, e sotto quest’altra un’altra ancora, e di nuovo un’altra sotto quest’ultima. Fino alla vera immagine di quella realtà, assoluta, misteriosa, che nessuno vedrà mai. O forse fino alla scomposizione di qualsiasi immagine, di qualsiasi realtà “
Michelangelo Antonioni

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Stefano Bufalini (Roma, 1983) vive e lavora a Roma. Si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Successivamente si laurea in Storia dell’Arte Contemporanea all’Università La Sapienza di Roma. Lavora a Roma come docente di Discipline Pittoriche.
stefano.bufalini@gmail.com
Rome, Italy